lunedì 7 giugno 2010

Lettera anonima n. 2


Ti scrissi questa lettera molto tempo fa. Era il periodo in cui scrivevo moltissime lettere anonime. Ne ho spedita solo una fin d’ora. Quella che spedirò a te domani sarà la seconda.
Quattro mesi fa’ speravo di vederti finalmente felice.
La scorsa settimana ti ho incontrata e lo eri davvero. Ci sei riuscita hai visto ?
Ci sei riuscita….



Oggi, per te.


I tuoi occhi mi ricordano l’inverno. Non quello delle notti ghiacciate in cui si affonda nel piumone, inutilmente alla ricerca di un po’ di calore, ritrovandosi sempre però con le dita dei piedi congelate e una fastidiosa insoddisfazione tra i denti.
Parlo dell’inverno dei riverberi del tramonto sulla neve e dei pomeriggi passati con il naso schiacciato contro la finestra.. in assorta contemplazione dell’ennesimo regalo di Dio; una nevicata il giorno di Natale magari. Quegli inverni in cui tenere fra le mani una calda tazza di thè e sentire pizzicare i polpastrelli dal calore della ceramica è un piacere.
I tuoi occhi mi ricordano la mia sciarpa di lana celeste… la mia preferita, la più preziosa che possiedo. Le tue dita che affusolate attorcigliano le tue bionde ciocche, disegnano nell’aria deliziosi pensieri. I tuoi capelli di grano, che si sciolgono al vento d’estate quando fuori, il tepore della terra si sente sulla pelle, sanno di miele e si sposano con i papaveri dei campi in primavera.
Così ti dovresti svegliare ogni mattino: con un sorriso disteso sulle labbra perché tutta questa Tua bellezza è per te: gli altri ne contemplano la deliziosa confezione ma tu ne percepisci la speciale eccezionalità.
…E un giorno qualcuno di molto fortunato ne assaggerà l’essenza perché tu deciderai di accoglierlo, dapprima con discrezione, poi con sincero trasporto.
Tu essere speciale che vagabondi alla ricerca di un apprezzamento, uno sguardo di desiderio, una parola di conferma, sei creatura perfetta. Tu che divori i tuoi giorni con apprensione, in attesa di quel qualcosa che ti manca.
Perché quel vuoto si fa sentire ad ogni tuo risveglio, comprime il respiro e ti costringe con l’aria, ad inalare le amarezze che ritagliano il tuo cuore di carta in tanti piccoli frammenti sgualciti.
Come riempire tutto quello spazio vuoto? CON COSA riempire l’assenza.
Forse stai cercando la cosa sbagliata, ti affanni nella direzione opposta. Cerchi il problema lontano da te, fuori da te quando forse dovresti RITORNARE a te, riprenderti in mano, abbracciarti, apprezzarti, volerti bene.
Non hai bisogno che di te stessa ora, di riscoprire quel qualcosa che possiedi ma che in questi anni hai accollato alla persona che ti stava accanto. Hai rubato a te stessa la sicurezza, la consapevolezza, l’unicità che hai attribuito ad altri con ingenuità.
Tu vieni prima di tutto..e tutti.
Tu, Tu.
L’amore non tende solo verso un’altra persona : ci nasce dentro e prima di donarlo dobbiamo risparmiarne premurosi anche un po’ per noi.

Ti scrivo questa lettera perché ognuno dovrebbe riceverne una nella vita, disinteressata, sincera: una lettera che arrivi al cuore e lo apra all’inaspettato.
Io credo in te G.
Lo sai che ci riuscirai vero ?

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