domenica 25 aprile 2010

Adam



"Il pilota impara molte cose dal piccolo principe, sopratutto sull'amore. Mio padre mi ha sempre detto che ero io il piccolo principe. Ma dopo aver conosciuto Adam, ho capito che sono sempre stata io il pilota."

Quando ero piccina mi portavo appresso Il Piccolo Principe costringendolo ad accartocciarsi nella federa di una tasca o nella pancia  di una borsa. Sarà la copertina attraente dai disegni essenziali ma teneri.. O semplicemente sarà la sinfonia di parole aggraziate che piovono ordinate su quelle pagine di carta un po' rigida e piacevole al tatto.
Beh, Adam, il film, è ugualmente raffinato.
Il protagonista, da cui il film prende il nome, è prezioso. Adam non vive su un piccolo pianetino oltre etere, non ha una volpe come amica.
Adam costruisce giocattoli, si dilunga in ostiche disquisizioni di astronomia, mangia esclusivamente pasta al formaggio preconfezionata e non ama stare in mezzo alla gente; o meglio.. non gli riesce.  
Il protagonista del film è sfuggente, ermetico, parla pochissimo e se lo fa centellina parole curiose, mirate e indagatrici che si intrufolano a volte con tenerezza a volte con scomoda invasività nelle persone che gli stanno accanto. Adam è una personalità delicata, fragilissima..una di quelle persone a cui vorresti accarezzare il cuore per farla sentire al sicuro.
Che poi il protagonista sia affetto dalla sindrome di Asperger, beh, è solo una piccola parentesi nella storia.
Tutto nel film è squisitamente tenue: la fotografia rarefatta, i colori pastello delle scene, i dialoghi scanditi da un ritmo cinematografico lento e misurato, un po' come lo stesso protagonista.
Se è da molto che non leggete il libro di Saint-Exupéry e avreste voglia di riprenderlo in mano, passate una piacevole oretta in compagnia di Adam.

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